venerdì 5 luglio 2013

come la pioggia... vellutata - "IL VENTO DEL GIORNO CONFONDE LE OMBRE"

opere 2014
---------------------------------------------------------------------------------











prima opera del 2014


------------------------------------------------------------------------------------------------------------
2013








martedì 14 maggio 2013

"IL VENTO DEL GIORNO CONFONDE LE OMBRE", mostra personale a Villa Borromeo Litta di Lainate

opere in mostra






 


 



















È un funambolo dell’arte, Gaetano Fracassio. Un giocoliere della pittura, scultura, fotografia, installazione. Che all’unisono, in un vorticoso giro di giostra, prendono a rincorrersi, contaminarsi, fondersi, sovrapporsi utilizzando carte e cartoni, diluendo acquerelli e acrilici, assemblando legni, variopinte stoffe, bronzi. Materiali che l’artigiano Fracassio plasma, lavora e manipola con l’abilità di un prestigiatore/illusionista sciorinando di volta in volta giochi, sorprese, colpi di teatro ansiosi di confrontarsi e interagire col pubblico. “Il vento del giorno confonde le ombre”, racchiudendo in sè un suono poetico che riecheggia i versi di Eugenio Montale nella “Voce giunta con le folaghe” (“Il vento del giorno confonde l'ombra viva e l'altra ancora riluttante…“), dà spazio a ciò che il poeta ligure definì “lo scatto del ricordo”. Riavvolgimenti della memoria, struggenti nostalgie che l’artista – nei panni del “viaggiatore poeta” – traduce in installazioni colme di bauli e valigie graffiati dal tempo e strizzati da corde, sigilli, etichette come vecchi compagni di viaggio che hanno attraversato le meraviglie/intemperie della vita; trasforma in case-nidi-rifugi inerpicati sui rami, che proiettano le loro ombre ai margini del sogno; tramuta in pensieri, gelosamente custoditi dentro nuvole di pezza, che fuggono, vagabondano e fluttuano desiderosi di narrare la nostra soggettività. Citando i “nouveau réalistes”, maestri dell’assemblaggio; scollinando spesso e volentieri nell’arte povera intesa come interazione fra opera e ambiente; parafrasando il surrealismo di Miró e le atmosfere fiabesche di Chagall, Gaetano Fracassio entra con le sue piccole e grandi meraviglie negli antichi spazi di Villa Litta assecondando le fughe prospettiche, accarezzando le quinte e i fondali. Lo fa in punta di piedi, senza far rumore. Trasformandole, col guizzo imprevedibile della creatività, nel proprio “habitat” naturale.

                                                                                                  Stefano Bianchi